Come funziona il turbo dell’auto?

Il turbocompressore: funzionamento, durata e rotture

Funzionamento di turbina e compressore

Molte automobili di oggi, sopratutto le auto diesel, sono dotate di un motore turbo per poter avere maggiori prestazioni, ma che significa avere un turbo?
In realtà la parola esatta per definire il turbo sarebbe “turbocompressore“, in quanto il turbo è composto da una turbina e da un compressore, collegati tra loro da un albero.

In pratica i gas di scarico del motore, cioè il frutto della combustione del carburante, vengono forzatamente convogliati a passare attraverso la turbina, la quale essendo fatta come una “girandola”, inizia a girare.
La turbina, essendo collegata al compressore, fa si che anche quest’ultimo si mette a girare risucchiando aria e comprimendola, la quale passa poi attraverso l’intercooler, un apposito radiatore, per poi terminare nei condotti di aspirazione creando un aumento della pressione.

In questo modo si ha una maggiore quantità d’aria nella zona dei cilindri (e maggior combustibile in proporzione) e si ha il conseguente aumento della potenza e di quella che viene chiamata “coppia”, ovvero la coppia motrice.

In questo modo si capisce anche il motivo per cui il turbo entra veramente in gioco solamente ai medio-alti regimi, mentre ai bassi regimi, cioè ad un basso numero di giri, il suo effetto si sente meno o è quasi nullo.
Infatti ad un basso numero di giri corrisponde anche una minor quantità di gas di scarico che possono mettere in azione la turbina.

Per risolvere il problema della risposta del turbo ai bassi regimi sono state studiate le turbine a geometria variabile, che in pratica sfruttano delle alette semoventi per modificare la sezione di passaggio del gas di scarico in modo da avere potenza anche con basso numero di giri.
Inoltre, queste turbine hanno anche delle valvole di sicurezza chiamate wastegate per evitare una sovralimentazione del motore.

Il vantaggio delle turbine è che la portata d’aria e quindi anche la pressione finale non aumenta in maniera proporzionale alla velocità della turbina, ma cresce con una velocità al quadrato. Più semplicemente, se a 40.000 giri una turbina riesce a comprimere 0,2 metri cubi di aria al secondo, con una velocità raddoppiata non avremo 0.4 metri cubi d’aria ma 4 volte tanto, con conseguente maggior aumento della pressione d’esercizio.

Ecco perché quando il turbo si mette in azione lo sentiamo non solo come “rombo del motore” ma anche come potenza dei cavalli scaricati a terra che aumenta vertiginosamente.

Durata di un turbocompressore

Girando su internet si trovano un sacco di forum del settore auto dove spesso ci si domanda quanti km può fare un motore turbo di tal marca prima che il turbo si danneggi, soprattutto sui motori turbodiesel.

In realtà le turbine non hanno una scadenza o un kilometraggio entro il quale possiamo stare tranquilli, anche se sicuramente l’usura vera e propria del turbo inizia intorno ai 200.000 km.
Abbiamo detto usura, e non rottura, perché in realtà potrebbe anche non rompersi mai se l’auto viene trattata bene e regolarmente tagliandata.

Un altro discorso è se l’automobile viene usata male (come capita a volte con le auto aziendali) o non controllata periodicamente, potrebbe anche succedere che una turbina si rompi sotto i 100.000 km percorsi, che sono molto pochi per un motore diesel.

Turbina rotta: meglio nuova o rigenerata?

Parlando con l’azienda specializzata in rigenerazione turbine A.R. Precision Turbo, abbiamo cercato di capire perché una turbina si rompe e cosa fare nel caso accada.

Ci hanno spiegato che tra un motore diesel ed un motore a benzina i possibili problemi al turbocompressore sono di origine ed entità diversa, perché se nel primo caso il modo con cui viene utilizzata la vettura è molto importante, nel caso dei motori a benzina lo è molto meno.
Questo accade perché una della concause di rottura del turbo dei diesel può anche derivare da un malfunzionamento del FAP, il quale si sa che deve ogni tanto essere “rigenerato” percorrendo un tot di km.

Quando accade la rottura del turbo il conto può essere assai salato, ecco perché in molti casi si preferisce ricorrere alla sostituzione della turbina con una revisionata o rigenerata anziché una nuova.

Oggi la qualità delle turbine rigenerate fa si che se ci si rivolge ad aziende specializzate si può stare largamente tranquilli che non si avranno problemi di sorta.
In tal senso tra l’altro le migliori case forniscono anche un garanzia di un anno sul lavoro svolto.