Quando è necessario devitalizzare un dente e quanto tempo ci vuole? Ecco un approfondimento

Nonostante tutte le precauzioni che possiamo prendere in termini di igiene e dieta, possiamo sviluppare carie. Se non trattata, la carie può raggiungere irreversibilmente la polpa. L’unica soluzione per calmare il dolore è la canalizzazione della radice del dente in modo da permettere al paziente di masticare normalmente e senza problemi o fastidi. Vediamo di seguito un approfondimento e alcune informazioni fornite da professionisti del settore come Centro Odontoiatrico Grimaldi a Bologna https://www.centroodontoiatricogrimaldi.it/

Il principio della devitalizzazione dentale

Chiamato anche trattamento del canale radicolare, la devitalizzazione è l’atto di rimuovere il tessuto pulpare dalla radice di un dente. In altre parole, il dentista priva il dente di tutti i vasi sanguigni e nervi che sono all’origine della sensibilità e, soprattutto, del dolore provato.

Il dentista comincia praticando un foro al centro del dente, per poter estrarre il nervo. Occorre poi assicurarsi di aver rimosso ogni traccia di residui di carie e pulire il tutto con un’irrigazione antisettica, l’ipoclorito di sodio. Una volta eseguita questa operazione, i condotti devono essere disinfettati con una pasta antibiotica e antinfiammatoria.

La devitalizzazione può essere eseguita su tutti i denti. D’altra parte, è molto raro che venga eseguito su un dente del giudizio. Dopo l’operazione, i dentisti generalmente consigliano una corona dentale, perché il dente devitalizzato diventa fragile e rischia di rompersi.

I classici sintomi che portano alla devitalizzazione sono il dolore insopportabile , che riflette la presenza di pulpite irreversibile o trauma al dente. Non c’è altra scelta per calmare il dolore. Ma, una volta eseguita la devitalizzazione, a seguito dell’operazione, il paziente non sentirà più dolore a questo dente.

Altra precisazione, la devitalizzazione di un dente non richiede l’assunzione di antibiotici, se non in alcuni casi molto specifici, ad esempio in soggetti ad alto rischio di endocardite infettiva o immunodepressi.

La devitalizzazione è dolorosa?

L’operazione viene eseguita in anestesia locale, quindi non si avverte nessun dolore se non il pizzico dell’iniezione. Il processo di devitalizzazione dura da trenta minuti a un’ora e mezza, a seconda del numero di nervi nel dente.

Dopo l’operazione, si può avvertire disagio, ma nulla di paragonabile al dolore prima causato dal mal di denti. Se il dolore significativo (e non un semplice disagio) si fa sentire regolarmente nei mesi successivi, si consiglia di consultare nuovamente il dentista.

Infatti, in alcuni casi, se il trattamento endodontico è stato eseguito in modo improprio, può svilupparsi un’infezione nell’osso all’estremità delle radici. Si parla di cisti dentale, che può portare ad altre patologie come gli ascessi.

Perché devitalizzare un dente?

Dovresti sapere che i denti sono organismi viventi, come tutti gli organi del nostro corpo. Ciascuno dei 32 denti è vivo nel senso che è totalmente mineralizzato. Al suo interno troviamo quella che viene chiamata dentina, che ricopre la polpa, a sua volta costituita da una piccola arteria, un fascio di vascolarizzazione e da un piccolo nervo che si estende alla radice.

Quando hai una carie, significa che c’è un danno allo smalto da parte dei batteri. All’inizio non fa male, perché i batteri non hanno toccato i tessuti. Ma dopo un po’, la carie raggiungerà la dentina, un’infiammazione sul nervo, chiamata pulpite. Se viene presa per tempo la pulpite può retrocedere. Ma a volte questo non è più possibile, e il paziente continua a lamentare dolore. La pulpite è diventata irreversibile, il dente dovrà essere devitalizzato.

Nella maggior parte dei casi, un dente viene devitalizzato quando una carie, che non è stata trattata per molto tempo, è penetrata in profondità nella polpa del dente. Attacca prima lo smalto dei denti e poi si diffonde alla polpa. A questo punto, se non controllata, l’infezione può diffondersi nel flusso sanguigno e causare problemi di salute molto più gravi.

La devitalizzazione di un dente può essere necessaria anche in caso di traumi significativi come una caduta o una serie di mini-shock. Questi traumi possono provocare una frattura della radice o un’infiammazione della polpa, che aumenta il rischio di infezione batterica. Il dente deve quindi essere devitalizzato il più rapidamente possibile.

In breve, la devitalizzazione è un trattamento odontoiatrico che consente di limitare la comparsa di un’infezione o di ridurre i danni di un trauma.

Anche devitalizzato, un dente non è inutile. Ed è in questo senso che non si può dire che sia “morto”: è possibile conservarlo a lungo e, soprattutto, rimane funzionale poiché permette comunque di masticare, sorridere e parlare contribuendo quindi a mantenere inalterato il nostro benessere quotidiano.