La visita al museo diventa virtuale grazie agli scanner 3D

Quando diventa necessario convertire un oggetto fisico in un file da utilizzare sul computer entra in campo una tecnologia d’avanguardia che, per sua essenza, è in continua evoluzione e sviluppo. Grazie agli scanner 3D è possibile dedicarsi a un campo praticamente infinito di applicazioni. Tra le più interessanti bisogna sicuramente citare quella relativa all’ambito dell’arte, della conservazione di beni e del restauro. Si tratta di una metodologia in grado di aprire le porte dei musei virtuali, sempre più apprezzati, per consentire un abbraccio h24 e trasversale alla cultura.

Lo scanner è uno strumento – composto da software e hardware – attraverso il quale diventa possibile esaminare un oggetto acquisendone i dati in 3D relativi alla sua specifica forma. Dopo la necessaria procedura di scansione, si ottiene un modello tridimensionale dell’oggetto in formato digitale: un file sul quale si può intervenire in base a quelli che sono gli obiettivi di utilizzo. Per quanto riguarda in particolare il settore artistico, non soltanto si potrà dare vita a un’opera virtuale da ammirare nel museo digitale ma si potrà procedere più agevolmente anche nei progetti di restauro. Il motivo è presto detto ed è decisamente intuitivo: il livello di fedeltà che si può ottenere grazie al rilievo tridimensionale è davvero alto e questo riduce al massimo i margini di errore a beneficio di una precisione estrema. Le nuvole di dati che si possono creare grazie alla scansione in 3D consentono di sviluppare contenuti multimediali interessanti (per esempio visite e percorsi virtuali), ma anche di monitorare lo stato conservativo di una determinata opera e di realizzare – a scopo sia commerciale che culturale e divulgativo – delle stampe.

Restauro, conservazione e divulgazione: il viaggio nell’arte è H24

La scansione tridimensionale – che può essere utilizzata con successo in molti altri ambiti a partire da quello ortopedico, aerospaziale e in architettura ma non solo – consente di dare vita a percorsi museali nei quali è possibile immergersi senza spostarsi. Una soluzione all’avanguardia da approfondire con gli esperti di Cor.Sa 3D, in grado di consentire anche a chi non abbia la possibilità di viaggiare continuamente di ‘visitare’ luoghi dell’arte che altrimenti sarebbero rimasti fuori dalla sua portata. Utilizzare gli scanner 3D per digitalizzare il patrimonio artistico consente di facilitare le operazioni dei restauri, la conservazione dei beni ma anche la loro promozione a livello nazionale e non solo. L’accesso ai musei virtuali è trasversale e non conosce barriere geografiche o fusi orari. Lo studio e la divulgazione sono ulteriori ambiti che vengono agevolati, dal momento che grazie alla tecnologia diventa possibile analizzare modelli virtuali che sono identici all’opera originale. Il realismo e le corrette proporzioni faranno il resto. Mappare il patrimonio artistico a qualsiasi livello è più agevole, sia in relazione a superfici di pregio che a dipinti e statue. Questa tecnica ha favorito un successo assoluto e la diffusione sempre più capillare di percorsi museali virtuali: sono suggestivi, pratici e per esempio nella pandemia di Coronavirus si sono saputi offrire quale perfetta valvola di sfogo alla monotonia della quarantena.