Cosa sono le call to action e come aiutano il business online

Intercettare clienti sempre nuovi, sondando le preferenze sul web e i comportamenti tipici degli utenti, è il sale del web marketing. In quest’opera di continua ricerca ci sono alcuni strumenti che possono risultare estremamente utili per migliorare i risultati del business. Per esempio la call to action (letteralmente ‘chiamata all’azione’), molto utilizzata sia nelle pagine interne a un sito aziendale che nei post sui social network e nelle landing page. La call to action, in sintesi, è una semplice frase contenente un verbo che esorta l’utente a compiere un’azione. Può essere un testo che ancora il link di una pagina del portale oppure una landing page o altra specifica parte di una stessa pagina internet. Si può inserire in un pulsante – dalla grafica studiata e accattivante oltre che ben visibile – che saprà incuriosire l’utente. L’obiettivo dichiarato delle call to action è spingere il visitatore verso un determinato comportamento: iscriversi a una newsletter, effettuare un acquisto o richiedere info e lasciare un contatto ma non solo. Ci sono alcune regole da seguire nella progettazione di call to action performanti: certe caratteristiche chiave non possono mai mancare affinché l’invito rivolto all’utente sia chiaro e privo di fraintendimenti o di difficile comprensione. La call to action è l’elemento centrale di una perfetta strategia di inbound marketing, da mettere a punto con una web agency come Aleide. E’ facile comprendere quanto siano importanti le call to action in un progetto: rappresentano infatti l’elemento che permette di concretizzare velocemente la volontà dell’utente, chiamato a compiere l’azione che vogliamo.

I requisiti che rendono la ‘chiamata all’azione’ performante

Affinché la call to action porti i risultati sperati bisogna fornirla di determinati requisiti che la rendano efficace. Per prima cosa occorre chiarezza: chi navigando sbarca su una pagina del nostro sito deve comprendere chiaramente cosa vogliamo che faccia. Nessun dubbio, nessuna possibilità di confusione: la permanenza su un sito può durare pochi secondi e molto spesso è questione di grafica ma anche di empatia. Un intoppo, un rallentamento o un errore nella progettazione possono portare l’utente ad abbandonare troppo presto. Altro elemento importante nella progettazione della perfetta call to action è la visibilità: deve spiccare all’interno della pagina, giocando sia sul font che sui colori e sulle parole che contiene. Si possono usare i pulsanti, forme grafiche che richiamano quella di un bottone da premere. Più si riesce a trasmettere un senso di urgenza nell’utente che osserva la pagina, più si potranno raccogliere clic. Infine c’è un terzo elemento imprescindibile nella realizzazione delle call to action: l’utente deve sentirsi convinto a premere il bottone virtuale, accedendo così al successivo step. La banalità è bandita su internet, qualsiasi contenuto offerto – anche il più semplice – deve essere studiato e reso performante ispirando in primis fiducia ma allo stesso tempo interesse e qualità. Più strutturata sarà la complessiva strategia di marketing digitale, meglio potrà operare la call to action. Quest’ultima potrebbe essere inserita con successo non soltanto all’interno di un sito, ma anche in un blog post oppure nella scheda info a corredo di un prodotto di ecommerce e nelle inserzioni di Facebook.