Marco Zoppi, trust immobiliare in caso di nuda proprietà

Noto protagonista della scena finanziaria internazionale, Marco Zoppi, fondatore e CEO di Global Capital Trust nasce a Milano nel 1962 ed è nipote di Costantino, titolare della prima commissionaria di Borsa operativa nel nostro Paese.

Si laurea in Scienze Politiche nel 1985 e svolge una brillante carriera, dapprima in Italia e poi all’estero, collaborando con aziende, atenei, banche e studi legali tra i più prestigiosi del mondo.

All’inizio degli anni 2000 fonda Global Capital Trust, multinazionale elvetica con sedi anche in Lussemburgo e in Cina, che è da anni una delle realtà più attive nel settore della fornitura e della promozione di servizi legati all’uso del Trust.

Cos’è il Trust Immobiliare e come si applica?

Il Trust è un negozio giuridico che prevede la stipula di un rapporto fiduciario sulla base del quale il disponente sceglie liberamente di spossessarsi di un bene, di un diritto o di una parte più o meno consistente del proprio patrimonio per affidarla ad un trustee ed ottenerne un vantaggio futuro.

L’impiego di questo istituto trova applicazione anche in ambito immobiliare, contribuendo in maniera massiccia a garantire la concentrazione del patrimonio di una famiglia e a perfezionare con rapidità le pratiche relative alla Successione Ereditaria. Inoltre il Trust tutela il diritto di abitazione di minori e di portatori di handicap anche nel caso in cui sopraggiungessero circostanze inattese, come il divorzio o la separazione di due coniugi con uno o più figli non ancora maggiorenni.

Per tutta la durata del Trust i beneficiari possono disporre dell’immobile in maniera completamente autonoma, avendo piena indipendenza anche nell’eventuale decisione di affittarlo o venderlo. Affinchè questa condizione possa avere luogo, però, è necessario che essa sia contemplata dal Trust Deed accettato dalle parti al momento dell’apertura del Trust. In questo contesto, è inoltre possibile decidere la formula più adatta con la quale conferire un immobile tra i beni affidati al trustee: nella fattispecie, infatti, l’immobile può essere ceduto al fiduciario attraverso il trasferimento della piena proprietà o della nuda proprietà.

Marco Zoppi Trust Immobiliare: il caso della nuda proprietà

Qualora si scegliesse di avviare un Trust che prevede la cessione della nuda proprietà, il trasferimento dell’immobile non implicherebbe per il disponente un immediato sgravio dalle spese fiscali connesse al suo possesso. In questa circostanza, infatti, il contraente si troverebbe nelle condizioni di dover dichiarare anno per anno il possesso dell’immobile al Fisco in sede di Dichiarazione dei Redditi, accettando di sottoporsi al pagamento delle imposte ad esso connesse.

Questa formula, però, permette al disponente e ai fiduciari del Trust di mantenere il diritto di abitazione della struttura, pur concentrando nella figura del trustee l’onere di provvedere alla sua amministrazione a livello finanziario.

Le numerose lacune che il sistema giuridico italiano denuncia in riferimento all’istituto del trust permettono di beneficiare ancora di un regime fiscale abbastanza favorevole per coloro che scelgono di avviare un trust immobiliare.

Per questo genere di operazioni sono praticate imposte di donazione e successione di minima entità, dovute nei seguenti casi:

  • Per coniuge e parenti in linea retta, quota 4% e franchigia di € 1.000.000,00;
  • Per fratelli e sorelle, quota del 6% e franchigia di € 1.000.000,00.
  • Per congiunti fino al 4° grado
  • Per affini in linea collaterale fino al 3° grado, quota del 6% e franchigianulla.